RIPETITORE
DIGITALE D-STAR
finalmente
è arrivato!
(prima
parte: configurazione e prove a banco prima dell'installazione)
Anche
se con un certo ritardo su quanto previsto, nei primi giorni di
Febbraio 2008 siamo riusciti ad ottenere dall'importatore nazionale
Marcucci (e di questo ringrazio pubblicamente l'agente
di zona sig. Giulio Morsellino per la pazienza e collaborazione) il
ripetitore fonia/dati digitale D-STAR che l'ARI, comitato Regionale
del Friuli-Venezia Giulia, ha voluto acquistare per destinarlo
all'installazione in Col Gajardin (Comune di Caneva, provincia di
Pordenone, 900 m. slm). L'intento è di offrire l'opportunità
ai soci ARI del Friuli Venezia-Giulia l'occasione di sperimentare un
po' da "pionieri" questa nuova modalità digitale di
comunicazione in fonia e dati, e naturalmente di estenderla a tutti
i Radioamatori del Veneto e pure della Slovenia, considerata la
notevole copertura radioelettrica che si spera di ottenere da questa
installazione situata in punto altamente favorevole. Non da ultimo,
questo nuovo ripetitore digitale a copertura
"super-regionale" potrà essere utilizzato per scopi ed
esercitazioni di Protezione Civile, considerata l'opportunità di
veicolare contemporaneamente la "fonia digitale" assieme,
per esempio, ai dati GPS per la localizzazione. Peculiarità del
sistema D-STAR è il protocollo "aperto" a qualsiasi
futura implementazione radioamatoriale, la notevolmente esigua
larghezza di banda impegnata dal canale radio ( solamente 6 khz
attraverso la modulazione GMSK con flusso di 3600 bps a correzione
di errore e contemporaneo flusso dati a 1200 bps) e l'interazione
del sistema con altri ripetitori D-STAR mediante collegamenti "WIFI"
dedicati (vedi rete mondiale D-STAR). Per quest'ultima
sperimentazione, vale a dire il collegamento alla rete
Internazionale, collaboriamo con il gruppo ARI Chioggia ed in
particolare con l'amico Gianluca Gavagnin IZ3CLG. Un link specifico
WIFI sui 5 ghz a 10 Mb è stato installato allo scopo tra il
Gajardin ed il Monte Ricco (PD).
In
questa prima "descrizione" affronteremo la fase di configurazione
di un ripetitore D-STAR, nella sua funzione più semplice di
ripetitore fonia/dati in modalità "Stand alone"
cioè non ancora collegato alla rete mondiale dei D-STAR. In seguito
verrà trattata approfonditamente anche questa ulteriore fase. Come
prima descrizione, elenchiamo (come si vede nella foto) quali sono i
materiali che Marcucci ci ha inviato:
Per
qualsiasi conformazione di ripetitore (una installazione D-STAR può
comprendere non solo, come nel nostro caso, un ripetitore digitale
in banda UHF, ma ne può abbinare anche uno in VHF, uno sui 1200 Mhz
in modalità FONIA DIGITALE ed uno sempre in banda 1200 Mhz in
modalità DATI ESCLUSIVA alla velcità di 128 Kb, per scopi di
navigazione WEB ecc) è indispensabile acquistare il CONTROLLER
ICOM modello ID-RP2C che è il "cuore digitale"
dell'intero sistema: si occupa della programmazione dei moduli
RF e delle interfacce IP. Nel nostro caso abbiamo acquistato
la parte RF per UHF cioè il modulo modello ID-RP4000V.
Gli imballi contengono, oltre a questi due moduli, i cavi di
collegamento di alimentazione 12 Vcc (muniti di fusibili e
connettori ad innesto), il cavo "rete" rj45 tra i due
moduli e due CD-ROM contenenti i driver per Pc (windows anche
vista!) necessari per la prima programmazione di frequenze ed altro.
Inizieremo
innanzitutto installando un carico fittizio sul connettore TX del
modulo UHF (nelle foto non c'è!!) e collegando i cavi di
alimentazione e quello "rete" di controllo tra modulo UHF
e controller. E' IMPORTANTE che, come si vede nella foto, il modulo
UHF venga collegato alla presa di controllo numero 2 tra le 4
disponibili. Questo perchè la logica di gestione "si
aspetta" che un eventuale modulo VHF venga collegato sul
connettore n.1, sul n. 2 appunto il modulo UHF e cosi' via con gli
altri due moduli SHF opzionali. La corretta sequenza è
indispensabile perchè come poi spiegheremo il nominativo del
ripetitore viene trasmesso con suffisso /A se VHF
/B se UHF e via di seguito per convenzione.
I
cavi di alimentazione sono muniti di fusibili e vengono forniti pure
alcuni di ricambio. Una ventola sempre accesa raffredda il modulo .
Come
si può notare dalla foto, partendo dal modulo UHF che contiene la
parte RF UHF (in pratica i due stadi separati, RX e TX) che è
quello sotto, a parte l'interruttore di alimentazione ed un piccolo
commutatore per la potenza normale/ridotta in TX notiamo due prese
USB sul pannello, una contrassegnata SERVICE T e l'altra SERVICE
R.Attraverso un normale cavo di connessione USB per Pc (NON
fornito!) ed i drivers contenuti nel CDROM relativo a questa unità,
è possibile programmare separatamente per TX ed RX le due frequenze
di utilizzo. Analogamente per il modulo soprastante, ID-RP2C,
esistono i connettori "service1 e service2" che
servirebbero per la programmazione di frequenze dei moduli di
interconnessione a microonde "icom" che non utilizzeremo,
disponendo di una rete WIFI che assolve egregiamente a questo
compito.
  
Il
manualetto allegato all'apparato UHF ID-RP4000V contiene le
semplicissime note per l'installazione del driver USB: ci limiteremo
a far notare che questo driver in pratica installa una "COM
virtuale" per ciascuno stadio TX ed RX (genera per esempio una
COM5 ed una COM6 se andate a vedere sul pannello di
controllo-sistema-hardware). Lanciando poi il programmino di
configurazione, questo chiede su quale porta "com
virtuale" deve andare a cercare l'apparato (nel mio caso il TX
ha una porta com virtuale n. 5 e l'RX una numerata 6). Qui è
possibile LEGGERE l'impostazione che c'è nel ID-RP4000V (che
ovviamente deve risultare acceso..) , nella finestra relativa alla
frequenza si può impostare quella desiderata e quindi
SCRIVERE le modifiche apportate che rimangono memorizzate nel
ripetitore fino ad un nuovo cambiamento. ATTENZIONE: con il software
si può unicamente impostare le frequenze di TX ed RX. Per impostare
il nominativo e far funzionare il ripetitore E' INDISPENSABILE avere
anche il controller ID-RP2C . Quest'ultimo dispone sul frontale,
oltre all'interruttore di accensione, anche di un connettore
standard RJ45 "ethernet 10-baseT" attraverso il
quale connetteremo la rete IP e dunque anche un Pc per la
programmazione. Dispone inoltre come prima anticipato anche di due
prese USB e due interruttori "service1 e service2". In
questo modulo interruttori e prese "service" non sono di
nostro interesse in quanto relative alla programmazione ed utilizzo
di un Link a microonde ICOM che non utilizziamo nel ns. caso.
Infatti
per le connessioni a livello "IP" del ns. D-STAR ad altri
ripetitori digitali e alla Rete utilizzeremo la rete WIFI che
abbiamo operativa in Friuli-venezia Giulia. Per la specifica
connessione "Ip" al server-gateway Linux situato sul monte
Ricco (PD), impiegato per la connessione alla Rete mondiale D-STAR,
abbiamo installato un collegamento "WIFI" sui 5,7 Ghz che
verrà descritto nella parte relativa all'installazione ed esercizio
del D-STAR. Ritorniamo
alla programmazione del modulo ID-RP2C: abbiamo detto che avviene
mediante collegamento "ethernet" con un Pc e che esiste
(fornito sul CDROM) un software specifico che verrà
installato sul Pc.
La
prima "cosa da sapere" è quale indirizzo IP di rete è
stato assegnato "per default" dalla ICOM al modulo
ID-RP2C. Questo lo si deduce leggendo il manualetto di istruzioni,
da dove risulta l'indirizzo IP 172.16.0.1 .Questo è un
indirizzo IP statico appartenente a "rete privata" : lo
utilizzeremo solo per effettuare la prima programmazione del modulo
ID-RP2C e poi lo cambieremo inserendoci un indirizzo della sottorete
IP dove andremo ad installare il D-STAR. Intanto, programmeremo il
ns. PC inserendo un indirizzo statico tipo 172.16.0.10 al fine di
poter collegare il controller.
Potremo
lanciare sul Pc il software "utility for ID-RP2C" che,
guarda caso, appare già configurato per l'indirizzo IP 172.16.0.1 .
La finestra che vedete riprodotta qui a lato permette di evidenziare
la versione del "firmware", c'è poi la fondamentale
casella nella quale scriveremo finalmente il NOMINATIVO del
nostro ripetitore D-STAR, più una serie di opzioni legate
alla presenza o meno delle altre unità (VHF, SHF DV oppure SHF DD
dove DV sta per digital voice e DD per digital data). Come anzidetto
nel ns. caso, avendo a disposizione la sola unità ID-R4000V
operativa in UHF, questa va necessariamente collegata al connettore
RJ45 di controllo n. 2 . Avremo cosi' evidenziato il n. 2
nella casella "Local RPT", e li' sceglieremo "Voice"
(il ns. è un ripetitore DV digital voice) che assumerà il suffisso
"B" come vuole la standardizzazione mondiale .
Questo farà si che il ns. ripetitore avrà il CALLSIGN che
terminerà automaticamente con una desinenza /B il che
è
corretto.
/A sarebbe stato per il V...
Anche
in questo software sono presenti i tasti "read" per
leggere quanto programmato nel controller, e il tasto"
Write" per andare a scriverci permanentemente quanto abbiamo
modificato. Ci sono le sezioni relative alla configurazioni di rete:
qui è possibile modificare l'indirizzo IP STATICO in maniera da
inserirne quello compatibile con la proria rete interna, il relativo
netmask e getway come di consueto per qualsiasi dispositivo di
rete. Non prenderemo in considerazione come più volte detto
la sezione relativa alla programmazione "assist" del ponte
microonde ICOM che non utilizziamo. Nelle "options" come
si vede dalla foto è possibile anche CAMBIARE l'indirizzo IP su cui
il software va a fare la chiamata verso il modulo ID-RP2C : dovremo
ricordarci di cambiarlo in modo concorde con quello inserito
precedentemente. E' possibile cambiare la password di sistema;
ultima curiosità: il collegamento attraverso la Rete utilizza la PORTA
20319 per il software di configurazione, mentre a livello "raw"
(verso il server Linux remoto della rete mondiale) utilizza le porte
40000 UDP per Voice Receive , PORTA 40001 TCP per Data
Receive ed infine PORTA 2005 TCP per Data sinc.
LE
PRIME PROVE IN ARIA, al "banco":
Abbiamo
montato sul banco gli apparati come sopra descritto e programmato:

Se
qualcuno "a questo punto" pensasse che basta inserire sul
"portatilino" la corretta frequenza ed il corretto shift
del Ripetitore, e SPERASSE che premendo "PTT" il ponte...trasmette..
SI SBAGLIEREBBE DI GROSSO!
Qui
ci si confronta con tutte le peculiarità del "Sistema
D-STAR"! La prima delle quali è proprio la selettività delle
chiamate, l'indirizzamento digitale delle medesime solo attraverso
l'inserimento corretto del proprio nominativo, di quello del
RIPETITORE e di quello del radioamatore che si vorrebbe chiamare (a
meno di non inserire il "cqcqcq"...! di buona
memoria). Dedicheremo una sezione a parte per spiegare come si
effettuano correttamente questi settaggi sul proprio portatile (o
veicolare): va detto che comunque..BASTA LEGGERE IL MANUALETTO IN
ITALIANO..
A
noi interessava una prima visualizzazione di quanto "esce"
a livello RF (il sottoscritto IW3QOJ non aveva ancora mai
visto sul proprio analizzatore di spettro una modulazione GMSK..) e
anche la purezza del sintetizzatore, e familiarizzare con queste
nuove misure.
  
La
prima foto (sfuocata..lo ammetto) evidenzia su span=500 Kz la
portante del ponte, con vicina quella del mio "portatilino"
che lo sta eccitando (a sinistra un prodotto di intermodulazione del
mio analizzatore...). Al centro la medesima situazione con span= 2
mhz e la terza con span=20 Mhz (sempre per quadretto, mentre sempre
10 Db per quadretto in verticale). Qualsiasi collega noterà
l'estrema pulizia della parte RF (bella..la sintesi diretta...altro
che conversioni!). La cosa più divertente è che anche con span 10
Khz per quadretto ...si nota appena appena la modulazione, il che
permette di effettuare misure di potenza diretta e riflessa con
qualsiasi wattmetro analogico standard (come il mio caro Bird 43..)
senza dover effettuare correzioni sulla misura ricavata, nonostante
si sia IN DIGITALE!
Confortati
da questi risultati "a banco", ora attendiamo di
organizzare una spedizione in Gajardin per l'installazione vera e
propria: il tutto lassù è stato predisposto e documentato da
tempo. Non dubitate: seguirà adeguato riscontro descrittivo e
fotografico a breve...
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