Progetto e realizzazione
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Conversione a "ripetitore digitale Hot-Spot" dello storico ripetitore UHF IR3UJ Sezione ARI di Monfalcone
La "storia" del ripetitore analogico IR3UJ ( freq. 430,075 Mhz + 1,6 Mhz) è lunga: l'impianto è stato costruito molti anni fa su una collina carsica a ridosso della frazione di "Polazzo", comune di Fogliano-Redipuglia. Il posto viene denominato "Alture sopra Polazzo" ed è recentemente diventato sede di attività agrituristiche. Vi si possono ammirare mucche, cavalli e capre, il tutto immerso nella tipica vegetazione del nostro Carso con le sue doline. Questa località isolata, a circa 100 metri di altezza sul livello del mare e lontana quindi da fonti di inquinamento radioelettrico (e non solo..!) offre una splendida "location" per un'installazione radioamatoriale del tutto "ecologica", alimentata esclusivamente dall'energia prodotta in loco da pannelli solari: inoltre rappresenta un punto privilegiato per l'effettuazione di collegamenti radio VHF a lungo raggio, ottima prerogativa da utilizzare in caso di ipotetiche calamità e per scopi di Protezione Civile. Sin dalle origini ospita il ripetitore analogico UHF IR3UJ gestito dalla Sezione ARI di Monfalcone : visto il crescente interesse verso le tecnologie digitali "D-Star" ed il contestuale "calo" di utilizzo del ponte analogico, abbiamo pensato di effettuare una "prova" convertendo l'obsoleto ripetitore "analogico" in uno digitale, con funzione di Hot Spot e quindi di aggancio ad un qualsiasi altro ripetitore D-STAR della rete mondiale. Come sempre... detto = FATTO! Lunedì 7 marzo 2011 "di buon mattino" Lucio IV3HWT (gestore-manutentore da sempre del ripetitore) e Massimo IW3QOJ si sono attrezzati di tanta buona volontà, pannelli solari, link 5 Ghz Mikrotic e.."quant'altro" con tutte le intenzioni di portare a buon fine questa "trasformazione" e ringiovanire il "vecchio" IR3UJ, facendolo diventare probabilmente uno dei primi ripetitori analogici in Italia trasformato in DIGITALE. Quella che segue è la cronaca per immagini di quanto abbiamo realizzato. La prima preoccupazione è stata quella di controllare e migliorare il bilancio energetico della postazione: operazione indispensabile tenendo conto che si sarebbero dovuti installare nuovi apparati (link 5 Ghz, scheda Alix con software Windows XP per la gestione Hot Spot) che avevamo stimato avrebbero portati l'assorbimento in stand-by di almeno 1,4 Ampere su 12 V (passando a 4,5 Amp. quando il ripetitore digitale va in trasmissione con i suoi 10W UHF). Il lato esposto a sud del container pertanto è stato debitamente "dotato" ulteriori pannelli fotovoltaici di nuova generazione, con lo scopo di caricare bene le batterie (varie centinaia di ampere/ora) e di non trovarsi "a secco" soprattutto nelle scarsamente illuminate giornate invernali. Qui a lato potete vedere come è stato sistemato tutto l'assieme "Hot Spot IR3UJ" composto dalle varie sezioni : in alto a destra il solito RTX UHF "ex telecom" (vedi news precedente sulla realizzazione di un Hot Spot in armadio esterno), sotto il modulo rack 19" 1 unità contenente la scheda Alix con sistema operativo Windows XP Home, sistema autonomo di reset "via web" ricavato da un vecchio DWL-2100. Ancora sotto si possono notare i quattro filtri "in cavità" che compongono il sistema front-end per l'RTX: è stato impiegato un "pre" a gasfet per incrementare la sensibilità del "ponte". Una parte inedita, almeno per quanto riguarda le ns. sperimentazioni fin qui svolte in campo "WiFi", è la gestione del sistema di alimentazione a batterie con ricarica mediante pannelli solari. Dopo vari esperimenti "negativi" operati con più circuiteria esterna (regolatore di carica, stacca-batteria a soglia, protezione carico eccessivo ecc) è stato impiegato un modulo commerciale a microprocessore per la gestione "totale" di tutto ciò che riguarda celle fotovoltaiche-batterie-carichi. Ne risulta meno impiego di spazio, affidabilità e praticità d'uso. Il dispositivo potrà essere consultato "da remoto" attraverso la ns. rete WiFi.
L'installazione del link 5 Ghz..."in tre mosse"!
Per far funzionare un ripetitore "Fonia digitale", che si differenzia da quelli analogici non solo perchè la modulazione della "voce" avviene in modalità digitale ma soprattutto perchè i ripetitori digitali offrono interessanti prerogative di interconnessione e veicolazione anche di dati, si rende indispensabile la connessione dati ad alta velocità (simil-internet per capirci) fra questo e la rete mondiale D-Star. Dopo aver quindi provveduto al bilancio energetico del nuovo ripetitore, la nostra principale preoccupazione è stata quella di dotare la "postazione" di interconnessione alla ns. rete WiFi ARI del Friuli Venezia Giulia. Per questo, Lucio IV3HWT ha installato sul traliccio il "solito" Mikrotik 5 Ghz con parabola da 60 cm, ampiamente documentato nella costruzione e funzionamento dalle "news" precedenti.
Dalle foto si noterà che oltre all'antenna parabolica del link principale (direzionata verso Col Gajardin) abbiamo predisposto e "puntato" anche un pannellino con ampiezza di 10° verso Grado, in maniera da poter illuminare la locale Sezione ARI e pure gran parte della zona lagunare . Questo servirà di back-up al link principale che , come documentato in precedenza, avviene tra Grado e la Sezione ARi di Trieste, passando sopra al mare. Al termine delle operazioni di puntamento, il link è subito "partito", così abbiamo potuto accendere IR3UJ.."versione ripetitore Hot Spot" e collegarlo per un test a IR3CZ. La voce di Franco IV3PTU ci ha dato immediata conferma del perfetto funzionamento pertanto...dopo quasi 6 ore di lavoro ininterrotto abbiamo convenuto che giunti a questo punto si imponeva una visita ad una locale trattoria ...!! IR3UJ freq. 430,075 shift + 1,6 Mhz opera..IN DV con ampia copertura della Provincia di Gorizia e parte di quella di Udine! |